insAIde #62 : Sovranità sull’IA, è scontro politico
Le modifiche alla legge nazionale sull’intelligenza artificiale riaccendono il dibattito politico sulla sovranità tecnologica e il ruolo delle big tech.
Il DdL sull’IA torna al Senato con modifiche
🇮🇹 Il 25 giugno 2025, la Camera dei deputati ha approvato in seconda lettura il disegno di legge intitolato "Disposizioni e deleghe al Governo in materia di intelligenza artificiale" (AC 2316) con 136 voti favorevoli, 94 contrari e 5 astenuti. Il testo, modificato rispetto alla versione approvata dal Senato lo scorso marzo, torna ora a Palazzo Madama per la terza lettura (AS 1146-b).
Tra gli emendamenti più discussi figura la soppressione del comma 2 dell’articolo 6, che prevedeva l’obbligo per i sistemi di intelligenza artificiale utilizzati nella Pubblica Amministrazione di essere installati su server fisicamente localizzati in Italia.
Questo passaggio ha sollevato voci di protesta, additando ad una perdita della sovranità tecnologica a favore di ingerenze straniere e alimentando lo scontro tra forze politiche.
Infrastrutture distribuite e dati sensibili
La sovranità sull’intelligenza artificiale è diventata una delle priorità delle agende industriali nazionali. In questo contesto, il controllo sulle infrastrutture AI, dai chip ai data center, è ormai considerato un fattore critico di potere e indipendenza.
Allo stato attuale delle cose, è irrealistico pensare di confinare l’intera catena del valore dell’IA entro i limiti di un singolo Stato: le fonderie di semiconduttori più avanzate sono a Taiwan (TSMC), i principali progettisti di GPU sono statunitensi (NVIDIA) e i data center sono distribuiti globalmente in nodi strategici di connettività e capacità energetica.
In questo contesto, la rimozione dell’obbligo di server localizzati in Italia risponde a una necessità tecnica e operativa di adeguamento alla realtà infrastrutturale attuale: mantenere l’articolo così com’era avrebbe significato, di fatto, porre dei limiti alla interoperabilità dei sistemi cloud oggi comunemente utilizzate nella PA, come Outlook, Gmail o Microsoft Copilot, che risiedono su server conformi al GDPR ma non fisicamente presenti sul territorio italiano, rendendoli di fatto illegali.
Una soluzione più bilanciata, secondo alcuni osservatori, sarebbe stata quella di distinguere tra dati sensibili o strategici, da trattare su infrastrutture nazionali, e dati ordinari, per i quali l’utilizzo di cloud europei, comunque conformi al GDPR risulterebbe accettabile.
La collaborazione di NVIDIA con i paesi europei
Al di là delle polemiche sull’emendamento, i fatti parlano chiaro: l’Italia sta compiendo passi concreti verso la costruzione di un’infrastruttura autonoma per l’intelligenza artificiale, e il progetto Colosseum ne è la dimostrazione più tangibile. Si tratta di un’iniziativa guidata da Domyn (ex iGenius, start-up italiana attiva nello sviluppo di soluzioni AI responsabili) in collaborazione con NVIDIA e con la holding G42 con sede negli Emirati Arabi, tramite la sua controllata Core42.
Il progetto prevede la creazione di un cluster ad alte prestazioni composto da migliaia di GPU NVIDIA Blackwell – quelle prodotte dalla TSMC di Taiwan – con l’obiettivo di realizzare un hub italiano per l’addestramento di modelli linguistici locali (Local-LLM) per l’utilizzo dell’IA in settori altamente regolamentati come sanità, finanza e pubblica amministrazione.
Colosseum si inserisce in una più ampia strategia pan-europea promossa da NVIDIA, che mira a realizzare una rete di “fabbriche AI sovrane” in collaborazione con attori locali come Mistral AI in Francia, Nscale negli U.K. e la stessa Domyn. Si stanno ponendo le basi per far nascere una infrastruttura che risponda alle necessità nazionali e del continente europeo. Anche Fastweb ha introdotto MIIA, un LLM italiano per supportare applicativi di AI nel rispetto delle normative italiane e del Copyright, e lo stesso hanno fatto altre aziende di telecomunicazioni europee
Il dibattito sulla sovranità che va oltre la politica
Il dibattito acceso sull’emendamento relativo alla localizzazione dei server non fa che confermare quanto il tema della sovranità dell’IA sia oggi centrale: una sfida che non riguarda solo la geopolitica, ma anche il ruolo attivo di Stati, imprese e cittadini in questa trasformazione. Il controllo sull’intelligenza artificiale si sta imponendo come un nuovo pilastro della sovranità nazionale e i nuovi protagonisti di domani si stanno velocemente definendo.
Fonti:
DDL Intelligenza Artificiale:
https://www.senato.it/leggi-e-documenti/disegni-di-legge/scheda-ddl?tab=testiEmendamenti&did=59313
https://www.open.online/2025/06/23/camera-ddl-intelligenza-artificiale-server-dati/
Domyn (ex IGenius):
https://www.fortuneita.com/2025/06/05/ai-litaliana-igenius-cambia-nome-adesso-si-chiama-domyn/
Infrastrutture di calcolo in Europa e Italia:
https://nvidianews.nvidia.com/news/europe-ai-infrastructure?utm_source=chatgpt.com
https://blogs.nvidia.com/blog/italy-sovereign-ai/
https://www.fastweb.it/grandi-aziende/artificial-intelligence/fastweb-miia/
Autore: dott. Pietro Colaiacomo
AI Sovereignty Sparks Political Clash
The debate surrounding the amendments to Italy’s national AI legislation reflects a broader confrontation over technological sovereignty and the role of foreign big tech players.
🇬🇧 The Italian AI Bill Returns to the Senate with Amendments
On June 25, 2025, the Italian Chamber of Deputies approved in second reading the draft law titled "Provisions and Delegations to the Government on Artificial Intelligence" (AC 2316) with 136 votes in favor, 94 against, and 5 abstentions. The text, which includes amendments to the version approved by the Senate last March, now returns to Palazzo Madama for a third reading (AS 1146-b).
Among the most debated changes is the removal of paragraph 2 of Article 6, which had required AI systems used in the public administration to be installed on servers physically located in Italy.
This decision sparked criticism and concerns about a loss of technological sovereignty in favor of foreign influence, reigniting a political confrontation over control of critical infrastructures.
Distributed Infrastructure and Sensitive Data
AI sovereignty has become a top priority in the industrial agendas of many countries. In this context, control over AI infrastructure, from chips to data centers, is increasingly seen as a critical pillar of power and national independence.
Yet, at present, it is unrealistic to expect the entire AI value chain to be confined within a single country. The most advanced semiconductor foundries are located in Taiwan (TSMC), the leading GPU designers are U.S.-based (NVIDIA), and data centers are globally distributed, strategically located near energy and connectivity hubs.
In this context, the removal of the server localization requirement reflects a technical and operational need to align legislation with the current infrastructure reality. Keeping the provision unchanged would have effectively made illegal many commonly used cloud systems in public administration, such as Outlook, Gmail, or Microsoft Copilot, which are hosted on servers compliant with the GDPR but not physically located in Italy.
According to some observers, a more balanced solution would have been to differentiate between strategic or sensitive data, which should be handled through national infrastructure, and ordinary data, for which the use of European-based cloud services, still GDPR-compliant, would be acceptable.
NVIDIA’s Collaboration with European Countries
Beyond the controversy over the amendment, the facts are clear: Italy is taking concrete steps toward building its own AI infrastructure, and the Colosseum project is the clearest example of that effort. The initiative is led by Domyn (formerly iGenius, an Italian start-up active in developing responsible AI solutions), in collaboration with NVIDIA and the UAE-based G42 group, through its subsidiary Core42.
The project involves the creation of a high-performance computing cluster composed of thousands of NVIDIA Blackwell GPUs, produced by TSMC in Taiwan, with the aim of building an Italian hub for training local large language models (Local-LLMs). These models will serve highly regulated sectors such as healthcare, finance, and public administration.
Colosseum is part of a broader pan-European strategy promoted by NVIDIA, aimed at creating a network of sovereign AI factories in collaboration with local players such as Mistral AI in France, Nscale in the UK, and Domyn in Italy. The foundation is being laid for an infrastructure that meets both national and European needs. Other players are following the same path: Fastweb has launched MIIA, an Italian LLM designed to support AI applications in compliance with national regulations and copyright law, a direction mirrored by other European telecom companies.
A Sovereignty Debate that Goes Beyond Politics
The heated debate over the server localization amendment only confirms that AI sovereignty is now a central issue, not only in geopolitics, but also in defining the active role of governments, industries, and citizens in shaping this technological transformation. Control over artificial intelligence is rapidly becoming a new pillar of national sovereignty, and the emerging power players of tomorrow are already taking shape.
References:
Italian Law on Artificial Intelligence:
https://www.senato.it/leggi-e-documenti/disegni-di-legge/scheda-ddl?tab=testiEmendamenti&did=59313
https://www.open.online/2025/06/23/camera-ddl-intelligenza-artificiale-server-dati/
Domyn (ex IGenius):
https://www.fortuneita.com/2025/06/05/ai-litaliana-igenius-cambia-nome-adesso-si-chiama-domyn/
Cloud Infrastructures in Italy and Europe:
https://nvidianews.nvidia.com/news/europe-ai-infrastructure?utm_source=chatgpt.com
https://blogs.nvidia.com/blog/italy-sovereign-ai/
https://www.fastweb.it/grandi-aziende/artificial-intelligence/fastweb-miia/
Author: Pietro Colaiacomo
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